Il 15/12/2022 l’Amministrazione ha convocato le OO.SS. per la “definizione dell’atto organizzativo sulle forme di lavoro a distanza.”.A quasi 3 mesi dalla precedente riunione, è stata trasmessa una nuova bozza di regolamento con sole 30 ore di anticipo, nonostante il confronto sia stato avviato il 13 giugno e le proposte finora ricevute siano state definite “IRRICEVIBILI” da tutte le OO.SS.
Visto il tempo trascorso, le dichiarazioni del Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, e le esperienze maturate in altre Amministrazioni ci aspettavamo un cambio di passo, invece abbiamo ricevuto una proposta “vecchia” con un impianto ingessato e fortemente penalizzante per il personale.
Il Ministro Zangrillo, nel corso dell’audizione del 13 dicembre sulle Linee programmatiche ha ribadito la centralità del lavoro agile, la sua strategicità ai fini anche dell’innovazione organizzativa ed ha dichiarato: “A me preoccupano i 3.2 milioni di dipendenti della P.A. e mi preoccupa che abbiano la motivazione adeguata rispetto a quello che gli è chiesto di fare, mi preoccupa l’assenteismo intellettuale. A me non interessa avere gli uffici pieni di gente che con sufficienza esercita il proprio ruolo mi interessa avere delle persone motivate che hanno orgoglio di appartenenza rispetto all’organizzazione, persone che si mettono a disposizione, che lavorano in squadra. E questa è una responsabilità primaria dei dirigenti”
Abbiamo pertanto chiesto alla delegazione di Parte Pubblica quale fosse l’opportunità di presentare questa bozza di regolamento con la previsione di “massimo 4 giorni al mese di lavoro agile”, “6 ore di contattabilità”, “telelavoro domiciliare al 10% massimo del personale” ed altri mille cavilli sparsi qua e là nel testo. Una proposta neanche in linea con le indicazioni del precedente Ministro Brunetta. Abbiamo fatto notare come altre Amministrazioni abbiano presentato al personale una regolamentazione ben più avanzata (vedi Atto MITE del 10/08/2022) o stiano prorogando l’attuale regime in attesa delle nuove indicazioni del Dipartimento della Funzione Pubblica.
Abbiamo, quindi, chiesto quale fosse il pensiero alla base di questa proposta, ma non abbiamo ricevuto risposte esaurienti. Forse al MIMIT circola l’idea, smentita dallo stesso Ministro Zangrillo, che lo SW sia una specie di giornata di ferie aggiuntiva, da limitare al massimo. Al contrario, con gli strumenti di monitoraggio ed il lavoro per obiettivi, l’attività è misurabile più e meglio di quella in presenza. E’ evidente che il paradigma, anche nella PA, sta cambiando per cui non ha più senso parlare di prevalenza dell’attività in presenza rispetto a quella in SW, figuriamoci pensare di andare a regime con un giorno a settimana.
Dopo ore di riunione, in cui tutte le parti sindacali hanno espresso il proprio disappunto, l’Amministrazione si è riserva di fare valutazioni rispetto a quanto emerso al tavolo ed ha preannunciato una nuova riunione a breve. Ricordando a tutti che si tratta di materia di “confronto” e non “contrattazione”, attendiamo che la Parte Pubblica presenti una proposta “innovativa” ed al passo con i tempi, nonostante ad oggi nessuna nuova proposta o convocazione sul tema è stata ricevuta.
Dal punto di vista pratico, la proposta di regolamento prevedeva una proroga tecnica dell’attuale regime al 31 gennaio per il lavoro agile ed al 31 marzo per il telelavoro, quindi possiamo immaginare che per i lavoratori nulla cambierà nel primo mese del nuovo anno. Ancora una volta mancano pochi giorni alla scadenza precedentemente fissata e nulla di certo è stato concesso ai lavoratori del MIMIT.
Roma, 21 dicembre 2022 Coordinamento FLP MISE
Cefalo – Campanella – D’orazio