14 GIUGNO 2023
INCONTRO DIREZIONE GENERALE
RISORSE, ORGANIZZAZIONE, SISTEMI E BILANCIO (DGROSIB)

Il lavoro a distanza, l’ennesima occasione perduta.

Il nuovo Regolamento MIMIT sul lavoro a distanza è l’ennesima occasione perduta per mettere la P.A. sulla strada della modernità. La riunione tra la DGROSIB e le OO.SS. del 14 giugno è il caso emblematico di montagna che partorisce un topolino.

Nel presentare alle OO.SS. una bozza di regolamento solo marginalmente emendativa del precedente regolamento, la FLP ritiene che l’Amministrazione abbia palesato la sua perdurante postura di pregiudizio contro la libertà professionale dei dipendenti e il benessere organizzativo del Ministero.
Il lavoro a distanza, nelle tre modalità del lavoro agile (o smart working), del telelavoro e del lavoro decentrato si è affermato come un approccio trasformativo al lavoro, in particolare in seguito alla pandemia da COVID-19. Abbracciando questo innovativo paradigma lavorativo, è dimostrato che si possono sbloccare una serie di vantaggi che
migliorano la produttività, promuovono la sostenibilità, favoriscono il bilanciamento tra vita professionale e personale e guidano il successo organizzativo. Eppure, per l’Amministrazione, “i DD.GG. temono la riduzione dei carichi di lavoro”.

Superare la resistenza culturale alla modernità
La FLP reitera all’Amministrazione la necessità di superare la resistenza culturale alla modernizzazione del ciclo produttivo e di mettere la parola fine all’ossessione del controllo fisico sui dipendenti.
La FLP rivendica una utilizzazione efficiente delle risorse, al fine di aumentare l’output e migliorare la qualità del lavoro; processi snelliti e sostituzione delle riunioni tradizionali con tecniche di collaborazione flessibili, liberando tempo per compiti produttivi; infine, un focus sui risultati anziché sulla semplice presenza, per favorire una cultura del lavoro orientata ai risultati.
La FLP ribadisce che il lavoro a distanza contribuisce a ridurre i tassi di assenteismo attraverso la creazione di una cultura dell’assiduità basata sulla fiducia e sulla responsabilità decisionale e supporta pratiche sostenibili attraverso la riduzione dei viaggi non necessari, sia pendolari che di lavoro, che riducono l’impronta di carbonio e il consumo di risorse, contribuendo alla responsabilità sociale della P.A.

No all’arbitrio del capo. Si alla disciplina del manager.
La FLP respinge le norme nel nuovo Regolamento che lasciano la concessione del lavoro agile alla discrezione del responsabile dell’unità organizzativa; impongono un negoziato preventivo sulle richieste; e stabiliscono un termine di durata di 12 mesi all’accordo. La FLP inoltre respinge le norme del nuovo Regolamento che lasciano la possibilità di recesso all’interpretazione discrezionale del responsabile dell’unità organizzativa sulla ricorrenza di un giustificato motivo, nonché i differenti termini di recesso previsti rispettivamente per il lavoro agile e il telelavoro. La FLP infine chiede uniformità di applicazione tra le Direzioni Generali, sottraendo il benessere organizzativo generale dalle preferenze personali dei DD.GG. Il lavoro a distanza deve essere uno strumento per incentivare l’efficienza manageriale dei dirigenti, non una concessione riluttante. La FLP non intende lasciar nascondere le inefficienze organizzative dirigenziali dietro il caso contro il lavoro a distanza.
La FLP chiede emendamenti agli artt. 9 comma 2, 10 comma 4 e comma 7, 13 comma 5 e comma 6, 15 comma 1, comma 2 e comma 3, 22 comma 1, comma 2 e comma 3, 23 comma 1, del Regolamento.

Un problema di credibilità politica?
Il MIMIT che ha competenze sullo sviluppo economico e finanzia incentivi per la digitalizzazione dell’economia, non può combattere una battaglia di retroguardia contro il suo proprio personale. La FLP chiede coerenza tra politiche, mezzi e obiettivi, e rileva l’emergere di un rischio di credibilità politica: le grandi ambizioni da un lato, una cultura organizzativa arretrata aggravata dall’ossessione del controllo dall’altro.

Il coordinamento FLP MIMIT