UNA SITUAZIONE SEMPRE PIU’ INTOLLERABILE: 

PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE

Si è concluso negativamente il confronto tra Amministrazione e Organizzazioni Sindacali sul Regolamento del lavoro a distanza. Otto mesi al termine dei quali l’Amministrazione ha confermato il proprio pregiudizio rispetto alle innovazioni organizzative e, in sostanza, l’intento di limitare l’utilizzo di tali modalità di lavoro. Se non si è giunti a soluzioni che, di fatto avrebbero cancellato e lasciato solo in via residuale lo smartworking, è stato solo per la nostra ferma e netta contrarietà al ridimensionamento che ci è stato presentato. Tuttavia, questa nostra ferma presa di posizione non è bastata per arrivare ad una soluzione, quantomeno di buon senso: il Regolamento emanato dall’Amministrazione riduce nei fatti del 15% le giornate di lavoro agile a disposizione dei lavoratori e crea immotivate e gravi discriminazioni tra diverse categorie di personale, fino ad escludere del tutto i dirigenti dalla possibilità di accesso a tali strumenti. Eppure, sarebbe stato opportuno prendere in considerazione la richiesta del sindacato per tre giorni di smart a settimana.

Invece la soluzione adottata dall’Amministrazione risulta in palese contrasto con i risultati certificati raggiunti dalle strutture e con quanto riportato dall’Amministrazione stessa nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione – PIAO sullo sviluppo dello smartworking. Un regolamento che pone la nostra Amministrazione tra le più indietro in termini di
innovazione organizzativa e che crea aggravio di lavoro e confusione alle strutture e disagi ai lavoratori. Il tutto senza che ci sia stata rappresentata, alcuna fondata ragione sulle scelte effettuate. Un esito, purtroppo, in piena continuità con la scarsa attenzione sin qui posta alle esigenze dei lavoratori e allo sviluppo del Ministero nelle seguenti materie di primaria importanza

Lo strumento delle cd progressioni in deroga, che, grazie al nuovo CCNL, consentirebbe a diversi colleghi dell’ex area prima e seconda di ottenere una crescita verticale, anche in deroga al possesso del titolo di studio necessario, non vede ancora la condivisione da parte dell’Amministrazione di un piano concreto per darne l’attuazione più ampia possibile, nonostante il termine perentorio del 2024 in cui esso potrà essere attuato.

Continuano inoltre, i forti disagi di diversi Uffici, a cominciare da quelli territoriali, per la grave carenza di personale a disposizione; situazione che tende costantemente ad aggravarsi. Eppure ad oggi, non si vedono strumenti normativi per autorizzare rapidamente un piano di assunzioni in deroga ai limiti vigenti, né viene data pronta attuazione alle assunzioni già autorizzate, come quelle relative alla seconda area. Gli Uffici territoriali, inoltre, ancora non hanno risposte sul grave problema relativo al finanziamento dello straordinario cd conto terzi, necessario per lo svolgimento di primarie funzioni istituzionali.

Il Ministero ha acquisito per legge nuove importanti funzioni ma non ha visto nessun incremento della dotazione organica per farvi fronte. Un’assenza di programmazione delle risorse lavorative e strumentali che ha portato a gravi conseguenze per i cittadini e i lavoratori; si pensi al caso della DGVESC, in cui funzioni fondamentali per anni sono state assegnate ad un’unica risorsa esterna che, ad oggi, con la prematura scomparsa di tale lavoratore, hanno avuto come conseguenza diretta che le buste paga di molti lavoratori hanno subito una forte decurtazione per più mensilità. Il tutto senza alcuna informativa, né interlocuzione con le rappresentanze dei lavoratori.

Diverse sedi, centrali e territoriali, continuano ad avere pesanti disagi logistici, anche in termini di sicurezza dei lavoratori, senza alcuna chiarezza sulle prossime prospettive future. Nella sede disagiata di V.le America, dove sono stati, per la sicurezza del personale, stabiliti 3 giorni di lavoro agile, continuano ad essere discriminati i lavoratori della Direzione per gli incentivi alle imprese autorizzati per uno o massimo due giorni. Continua peraltro da anni l’assenza di risposta ai sindacati su aspetti cruciali quali:

– i criteri di assegnazione degli incarichi, compresi quelli di posizione organizzativa, che, contrariamente a quanto accade, dovrebbero privilegiare il personale interno ed essere trasparenti ed equamente distribuiti tra i lavoratori in possesso delle competenze necessarie;

– il regolamento attuativo dell’art. 113, dlgs 50 del 2016 del Codice degli appalti per gli incentivi ai lavoratori. L’inerzia dell’Amministrazione su tale regolamento, dopo anni dall’accordo raggiunto con i sindacati, continua a creare una gravissima lesione dei diritti economici per i lavoratori che svolgono le funzioni previste dal codice stesso. Una situazione che non può più proseguire e che non possiamo più tollerare, chiamiamo pertanto tutti i lavoratori a partecipare ad un’assemblea nella quale decideremo insieme le necessarie risposte da dare e proclamiamo da subito lo stato di agitazione del personale. Seguiranno a breve indicazioni sulla data e il luogo di svolgimento dell’assemblea del personale.

Roma, 13 marzo 2023

FPCGIL                CISL FP                  UIL PA                  CONFINTESA                  FLP              CONFSALUNSA
Roberto                  Carlo                   Stefano              Marco Marzocchi          Roberto               Salvatore
Copioli                Filacchioni            Fricano              Antonio Di Nardo            Cefalo               Miragliotta