COMUNICATO UNITARIO DELLE OO.SS. AL PERSONALE
Nella giornata di ieri è ripreso il confronto sul lavoro a distanza tra Organizzazioni sindacali e Amministrazione. Poco prima dell’incontro l’Amministrazione ha inviato ai sindacati una proposta di regolamento che abbiamo giudicato del tutto inaccettabile: la proposta di limitare il lavoro a distanza (in tutte le sue modalità) al massimo al 35% del personale e di prevedere non più di 8 giornate mensili di lavoro da remoto nel caso di lavoro agile è da noi ritenuta offensiva e in contrasto con gli orientamenti governativi e del CCNL.
I Direttori generali ritengono i propri dirigenti incapaci di organizzare al meglio i propri Uffici? O forse reputano i dipendenti del Ministero fannulloni che approfittano del lavoro agile per non adempiere ai propri compiti?
Gli orientamenti del governo che nei patti siglati con i sindacati e poi nel CCNL reputano il lavoro a distanza una leva innovativa per migliorare i servizi e conciliare le esigenze del personale con quelle dell’Amministrazione non contano nulla per il management di questo Ministero?
I brillanti risultati ottenuti da questo Ministero con il personale operativo da remoto, certificati da documenti Ufficiali redatti dall’Amministrazione, come il PIAO, sono una finzione?
Il Regolamento proposto conteneva ulteriori disposizioni illogiche e surrettiziamente limitative del lavoro a distanza, da noi evidenziate nel corso della riunione, ma prima di discutere nel merito dell’articolato resta il nodo politico di un’Amministrazione reticente ad applicare le misure innovative e attuare gli orientamenti contrattuali.
Più che ingiustificate percentuali massime di applicazione dello smartworking che, lo ribadiamo, hanno come unico limite solo la “smartabilità” o meno dell’attività, andrebbe, a nostro giudizio, individuata una percentuale di garanzia sotto la quale l’Amministrazione comunque non può andare, che garantisca un trattamento omogeneo a tutti i lavoratori. Al riguardo abbiamo chiesto chiarimenti sulle ragioni che portano alcuni Direttori ad escludere aprioristicamente i neoassunti dal lavoro a distanza, attendiamo, anche su questo, una chiara inversione di tendenza.
Con senso di responsabilità abbiamo chiesto di riavviare la discussione a settembre, avvalendoci anche di un lavoro istruttorio e propositivo dell’Organismo paritetico dell’Innovazione, dichiarandoci, però, pronti ad avviare tutte le iniziative sindacali necessarie per tutelare i legittimi interessi del personale. In conseguenza abbiamo chiesto di prorogare l’attuale disciplina di smartworking e di tutelare i fragili prevedendo per essi 5 giorni lavorativi su 5 da remoto.
Al termine della discussione, l’Amministrazione ha accettato tale proposta e ha subito emanato la circolare di proroga dello smartwoking.
A settembre si riaprirà la discussione, la speranza è che la pausa estiva e le esperienze di altre Amministrazioni portino consiglio.
Vi terremo aggiornati
FPCGIL – Roberto Copioli
CISL FP – Carlo Filacchioni
UIL PA – Stefano Fricano
CONFSAL UNSA – Salvatore Miragliotta
CONFINTESA FP – Marco Marzocchi
FLP – Roberto Cefalo